Olivi in viaggio
Secondo un detto, grazie alla loro longevità e alla crescita lenta, «gli ulivi si piantano per i nipoti»; ma resta vero che oggi le moderne tecniche agronomiche consentono di ottenere buoni risultati anche nel giro di pochi anni.
Questa piantagione si estende per 32 ettari, e conta 9.000 ulivi: il 78% della superficie - più di 7.000 piante - presenta varietà in parte nuove in Uruguay: taggiasca, pendolino, frantoio, leccino, coratina.
Si tratta di cultivar specifiche, geneticamente certificate, importate dall'Italia da un vivaio specializzato – Vivai Pacini a Pescia (Pistoia, Toscana) – noto a livello internazionale per la produttività e la qualità dei suoi oli. Queste varietà si trovano anche come esemplari nel giardino sperimentale dell'Istituto Nazionale di Ricerca Agricola e Zootecnica (INIA) Las Brujas, a Montevideo, da più di 10 anni, ma che non sono mai state impiegate in tale quantità nel paese.
Della restante quota, il 22% delle piante sono della arbechina, una varietà molto diffusa in Uruguay, con le quali è occupato il 50% del totale degli ettari piantati: di origine spagnola, e di provata produttività, precocità e adattamento alle condizioni locali, l'arbechina è la base principale dagli abbinamenti con altri oli in Uruguay.
Obiettivo del progetto è la produzione intensiva di olive, per la produzione di oli extravergini di oliva di alta qualità, di olive da tavola prodotte con metodi naturali e tradizionali, per uso locale ed esportazione, e di prodotti gastronomici di pregio.
L'alleanza della nostra azienda con centri di ricerca internazionali e università in Italia ci permette di introdurre tecniche e metodi avanzati, compatibili con la salvaguardia dell'ambiente.